Informarsi è partecipare - Gruppo consiliare "Uniti per Godiasco" - Godiasco Salice Terme (PV)


lunedì 27 febbraio 2012

I ruoli in un consiglio comunale

Alcuni giorni or sono ho fatto una piccola polemica sulla tempistica con cui il sindaco ha informato i consiglieri sulla data del prossimo consiglio comunale. Prima l'ha detto (17/2) a La Provincia, poi la mattina del 25/2 ha affisso delle locandine e solo la sera dello stesso giorno è stato recapitato l'avviso ai singoli consiglieri (almeno a me è stato dato in quel momento, intorno alle 16).
Ho sostenuto che era in linea con la lettera della norma, ma assai distante dal principio che la norma ha creato.


Ora arriva un commento che dice:


"Nessuna violazione delle norme? Lo Statuto Comunale così dispone: Art. 41 comma 2. Per le adunanze straordinarie la consegna dell’avviso deve avvenire almeno tre giorni liberi e interi prima di quello stabilito per la riunione.
3. Nei termini di cui ai precedenti commi sono inclusi i giorni festivi ricorrenti per calendario. Se lo consegnavano il 24 erano nei termini, così è un po' tirata per i capelli..."

Ringrazio l'anonimo lettore e così ho risposto:

"Sì, forse non è perfettamente regolare. A mio avviso tuttavia non è molto importante. La cosa che mi secca è il principio: non si può e non si deve informare prima con un giornale e poi con i mezzi previsti dalle norme. Non è la mezza giornata di ritardo che dimostra quanto bassa sia la considerazione che il nostro sindaco nutre per le regole. Ella ha il convincimento che i consiglieri (di minoranza) non devono sapere se non negli strettissimi termini previsti dalle leggi. La verità invece è che i consiglieri di minoranza DEVONO sapere, ma possono non dover essere influenti nella decisione. Non deve esistere una differenza informativa fra consiglieri, bensì una differenza di ruoli e mansioni per agire, stanti le medesime informazioni possedute. Invece le varie questioni vengono prima dibattute in maggioranza, e poi presentate, rigidamente blindate, in consiglio comunale dove parlano solo (ma a nulla serve) le minoranze. Questo svuota di significato il consiglio: tutto è già deciso altrove ed è solo una mera, vuota e noiosa osservanza di norme create a ben altro scopo. Mai, in nessun consiglio comunale, prende parola un consigliere della maggioranza. Sono già d'accordo prima e fuori.
Varrebbe forse la pena, per le minoranze, di disertare per protesta i consigli: visto che parlano al vento ....
E in effetti così stà facendo il pubblico: se ne resta a casa. 
PS anche la maggioranza precedente ....."


Segnalo che uno degli effetti del breve preavviso per la riunione è quello di diminuire il tempo a disposizione per i consiglieri di minoranza di prepararsi sugli argomenti in discussione. Quelli di maggioranza han fatto riunioni, sono stati informati, hanno deciso (extra consiglio) cosa fare, quelli di minoranza devono fare tutto da soli. 


Un piccolo, ma significativo episodio. Qualche tempo fa qualche simpaticone della maggioranza ebbe l'idea di fare dei cavalieri, con il nome di ogni consigliere, da posizionare davanti ad ognuno. Oltre al nome e cognome mise la dizione "Consigliere di Maggioranza" o "Consigliere di Minoranza". Somma sciocchezza. I consiglieri sono consiglieri e basta. Tuttalpiù possono distinguersi per gruppo di appartenenza, per cariche quali assessore, capogruppo ecc. Invece in lor signori vige questo convincimento, chiarito una volta per tutte da Alberto Sordi nel film Il Marchese del Grillo quando disse "io so' io, e voi nun siete un c...."
Sbaglio?



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