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sabato 11 febbraio 2012

11 febbraio 1929 - I Patti Lateranensi

Ricorre oggi l'83° anniversario della sottoscrizione dei Patti Lateranensi fra il Regno d'Italia e la santa sede.
Grazie a questo trattato (rivisto il 18.2.84 con l'allora primo ministro Bettino Craxi) fu posta fine alla "questione romana", il contenzioso che opponeva il papato allo Stato Italiano fin dalla breccia di Porta Pia.
Quando ero ragazzo, ma eran altri tempi, si faceva addirittura vacanza da scuola.
Oggi, in epoca sicuramente un poco più laica, si discute se sia giusto o meno concedere tante facilitazioni economiche alla chiesa, fra cui quella relativa all'ICI.
Se interessa leggere il testo, clicca QUA.

L'indomani della sottoscrizione dei Patti Lateranensi, il papa Pio XI tenne un discorso all'Università Cattolica del Sacro Cuore in cui ebbe ad affermare:


«
 Le condizioni dunque della religione in Italia non si potevano regolare senza un previo accordo dei due poteri, previo accordo a cui si opponeva la condizione della Chiesa in Italia. Dunque per far luogo al Trattato dovevano risanarsi le condizioni, mentre per risanare le condizioni stesse occorreva il Concordato. E allora? La soluzione non era facile, ma dobbiamo ringraziare il Signore di averCela fatta vedere e di aver potuto farla vedere anche agli altri. La soluzione era di far camminare le due cose di pari passo.
E così, insieme al Trattato, si è studiato un Concordato propriamente detto e si è potuto rivedere e rimaneggiare e, fino ai limiti del possibile, riordinare e regolare tutta quella immensa farragine di leggi tutte direttamente o indirettamente contrarie ai diritti e alle prerogative della Chiesa, delle persone e delle cose della Chiesa; tutto un viluppo di cose, una massa veramente così vasta, così complicata, così difficile, da dare qualche volta addirittura le vertigini. E qualche volta siamo stati tentati di pensare, come lo diciamo con lieta confidenza a voi, sì buoni figliuoli, che forse a risolvere la questione ci voleva proprio un Papa alpinista, un alpinista immune da vertigini ed abituato ad affrontare le ascensioni più ardue; come qualche volta abbiamo pensato che forse ci voleva pure un Papa bibliotecario, abituato ad andare in fondo alle ricerche storiche e documentarie, perché di libri e documenti, è evidente, si è dovuto consultarne molti. Dobbiamo dire che siamo stati anche dall’altra parte nobilmente assecondati. E forse ci voleva anche un uomo come quello che la Provvidenza Ci ha fatto incontrare; un uomo che non avesse le preoccupazioni della scuola liberale, per gli uomini della quale tutte quelle leggi, tutti quegli ordinamenti, o piuttosto disordinamenti, tutte quelle leggi, diciamo, e tutti quei regolamenti erano altrettanti feticci e, proprio come i feticci, tanto più intangibili e venerandi quanto più brutti e deformi.
E con la grazia di Dio, con molta pazienza, con molto lavoro, con l’incontro di molti e nobili assecondamenti, siamo riusciti « tamquam per medium profundam eundo » a conchiudere un Concordato che, se non è il migliore di quanti se ne possono fare, è certo tra i migliori che si sono fin qua fatti; ed è con profonda compiacenza che crediamo di avere con esso ridato Dio all’Italia e l’Italia a Dio. »
Pio XI Allocuzione "Vogliamo tutto"


Tratto da Wikipedia

Mi verrebbe di notare che ogni tanto in Italia abbiamo la fortuna di avere un uomo inviato dalla Provvidenza, o unto dal Signore.
Fortuna ?

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