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giovedì 18 agosto 2011

Pensioni no, ma vitalizi sì


Leggo stamattina in un articolo de Il Giorno on line ...

Pavia, 18 agosto 2011 - Tra pietanze a base pesce che costano pochi euro e auto blu per arrivare fino sulla battigia, il vitalizio garantito ai parlamentari rappresenta forse il privilegio più odioso. Soprattutto in un momento in cui si sforbiciano le pensioni e si allunga il periodo contributivo, sapere che qualcuno con appena 5 anni di versamenti riesca a garantirsi una somma mensile di tutto rispetto, crea un enorme divario tra la “casta” e il resto dei lavoratori .
Stando a un’inchiesta dell’Espresso i 2.307 tra ex deputati ed ex senatori ogni mese si mettono in tasca tra i 2000 e i 7000 euro netti, a seconda dei contributi versati durante il periodo di permanenza alla Camera o al Senato. Tra loro ci sono anche alcuni pavesi che negli anni sono passati da Roma. Come l’ex commissario straordinario del San Matteo, Giovanni Azzaretti, senatore della Repubblica per la Dc dal 1987 al 1992: percepisce un vitalizio di 2154 euro al mese.
Un po’ meno rispetto a Giampiero Beccaria, legato a Pavia per essere stato presidente e amministratore delegato della Rimoldi Necchi. Iscritto a Forza Italia, sottosegretario all’Industria nel primo governo Berlusconi, per l’attività svolta come senatore dal 1994 all’8 maggio 1996 incassa 2147 euro. L’ex sindaco socialista Elio Veltri eletto alla Camera nelle fila del Pds nel 1996 con 5 anni di versamenti percepisce 2238 euro, mentre un altro ex sindaco, Piera Capitelli che è stata deputata del Pd per 10 anni ha vitalizio di 3183 euro. All’incirca quanto mette in tasca Luigi Gastaldi (Forza Italia) che con 10 anni ha una “pensione” di 3190 euro. Per l’attuale presidente della Camera di commercio Giacomo de Ghislanzoni che ha versato contributi per 15 anni, invece, il vitalizio è di 4277 euro e per Romana Bianchi (Pd) che ha al suo attivo 20 anni di versamenti il vitalizio è di 5305 euro.
di M.M.


So per esperienza diretta che un normale cittadino che lavora per 12 anni (ma forse anche più) versando fior di contributi non matura nessun diritto pensionistico.
Se qualcuno mi domandasse che armi hanno i cittadini normali, quelli che devono lavorare una vita, senza godere di privilegio alcuno, per maturare il diritto alla pensione (spesso di altra portata), io risponderei che hanno solo l'indignazione.
L'arma della indignazione, quella fantastica arma che è stata tenuta sotterrata per tanto tempo, sia nei confronti della conduzione della cosa pubblica a livello nazionale, sia a livello locale.
Credo che sia ora di usarla.

1 commento:

  1. A proposito di pensioni, privilegi e pasti semi gratis, quanto si paga per il pasto (frugale) di un bambino alla nostra scuola materna o elementare ?
    Quante spigole ci verrebbero fuori al ristorante "paga Pantalone"?

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